L'industria italiana sta risalendo la china anche se la ripresa è ancora lenta e «accidentata». E soprattutto con un impatto ancora debole sul fronte dell'occupazione. Ma le imprese «non possono aspettare che passi la bufera» e chiedono interventi urgenti al governo. Il direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, intervenendo alla presentazione del bilancio 2009 di Federalimentare, ha annunciato che Confindustria presenterà all'esecutivo una lista di 10 priorità per ridare competitività al sistema industriale e che saranno contenute nel progetto «Industria 2015». Le cose da fare sono molte, ma la Confindustria intende operare una selezione attenta di misure indispensabili.
«La riforma urgente – ha spiegato Galli – è la semplificazione perchè la burocrazia è la vera palla al piede del nostro sistema con un eccesso di norme che rende difficile anche la realizzazione delle infrastrutture». Le richieste spaziano dall'energia, con l'eliminazione del collo di bottiglia delle reti che tengono alti i costi, alle risorse idriche, fino all'efficienza amministrativa e al sistema education. In primo piano poi la giustizia «mi preoccupano i tempi – ha sostenuto il direttore – quando sono troppo lunghi non è più giustizia». Galli ha sottolineato che tra gli imprenditori italiani, pronti a fare la loro parte, si registra «la voglia di trovare nuovi driver di crescita, andare suoi nuovi mercati esteri con la classica valigetta o con le più sofisticate opportunità offerte dai sistemi di impresa, nell'intento di esplorare nuove opportunità di mercato».
Resta alta anche l'attenzione per il credito con un valutazione positiva della moratoria, voluta con forza da Confindustria, e con un impegno per un salto di qualità dei Confidi che devono assumere un nuovo ruolo di intermediari.
